Benvenuto nella sezione News, il diario continuo del mio lavoro. Qui raccolgo aggiornamenti, comunicazioni importanti, riflessioni rapide, anticipazioni e segnali dal mondo. Non troverai articoli lunghi o trattati – per quelli c’è il blog – ma appunti vivi, spontanei, autentici.
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🗓️ 4 maggio 2025 – News: Il bello del calcio
Il bello del calcio non è il calcio. È quello che ci gira intorno, quel senso di appartenenza, di emozione collettiva, di magia che non si può spiegare ma solo vivere. Oggi sono stato allo Stadio Olimpico con mio figlio, dopo ventiquattro anni. L’ultima volta che ci andai fu l’11 settembre 2001, una data che tutti ricordano per motivi ben diversi. Ma oggi, finalmente, ci siamo tornati. E mi sono ricordato perché, nonostante tutto, è ancora così speciale.
Lo spettacolo non è tanto in campo — anche se la Roma ha fatto la sua parte battendo una Fiorentina tutt’altro che semplice — quanto sugli spalti, tra la gente, tra le bandiere giallorosse che ondeggiano come un unico respiro. Se non sei tifoso della Roma, forse non riesci a capire cosa significhi davvero. Ma lì, in mezzo a 63.000 persone che cantano, urlano, si commuovono, lo capisci perfettamente: la chiamano la Magica Roma perché la magia c’è davvero. Si respira, si tocca, ti attraversa.
È vero, oggi il calcio è un business: ogni cosa è in vendita, dalla maglia alla bandierina. Eppure c’è qualcosa che resiste, qualcosa che non si può comprare né vendere. Ed è lo spirito della gente. Quello che canta insieme Grazie Roma, che dice «dimmi cos’è quella cosa che ci fa sentire amici anche se non ci conosciamo». Quello che trasforma perfetti sconosciuti in fratelli per novanta minuti. Oggi allo stadio c’erano persone che nella vita quotidiana sembrano distanti, chiuse, disilluse. C’era quella signora che l’altro giorno non si era fermata allo stop, e oggi ci ha fatto passare per primi sulla gradinata. C’era il tipo del supermercato, quello che con il carrello stracolmo non mi aveva lasciato passare nemmeno con in mano un solo barattolo di cibo per gatti. Eppure oggi, lì dentro, eravamo tutti parte della stessa cosa.
Abbiamo cantato prima Lando Fiorini, poi Mai sola mai, poi Roma Roma Roma. E alla fine, dopo il fischio finale, con il cuore pieno e la voce rotta, Grazie Roma. E io, lo ammetto, mi sono commosso. Più volte. Perché far parte di quello spirito è qualcosa che va oltre lo sport, oltre il tifo. È un senso di identità profondo, che se non sei nato a Roma — e in una parte ben precisa del Tevere — forse non puoi davvero comprendere.
Ma non è solo una questione di Roma. Quello spirito vive in ogni tifoso vero, in ogni curva, in ogni stadio. È quel filo invisibile che lega milioni di persone, che le fa sentire unite anche da lontano. Ecco perché, davvero, il bello del calcio non è il calcio. È quello che succede attorno. È tutto il resto. La parte bella è, come sempre, la gente.



🗓️ 19 maggio 2024 – News: Distinguished Gentleman’s Ride a Roma
Ore 20:00, Roma. Oggi ho partecipato per la seconda volta al Distinguished Gentleman’s Ride, il raduno motociclistico di beneficenza per la salute maschile, fisica e mentale. Una definizione un po’ vaga che ruota principalmente intorno al cancro alla prostata, ma come spesso accade, tutto viene edulcorato per rientrare nei canoni del politicamente corretto.
Il giro è stato davvero piacevole: un carosello di decine di motociclisti vestiti con stile, che hanno invaso in allegria le strade austere del centro di Roma, gremite di turisti. Tante moto, tanta fila, marce basse e motori surriscaldati come da copione. Il pubblico lungo il percorso ci applaudiva con calore.
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Siamo arrivati all’Arcade & Food, dove ho acquistato la mia toppa di beneficenza da cucire sul gilet da motociclista, accanto alle altre. Un ricordo in più. Ma quest’anno la gioia è doppia: Stefania ha partecipato con me. E siamo stati davvero bene. Daje così.



🗓️ News del 25 aprile 2024 – Sbarco a Barcellona
News flash, un pensiero veloce. Sono le 21:30 e sono appena sbarcato a Barcellona. Il porto ha un’aria serena, quasi sospesa, ma resta un ammasso grigio-blu di costruzioni. Nulla a che vedere con l’immagine scintillante della città che spesso aleggia nell’immaginario collettivo.
Bastano pochi chilometri e sono già sul viale Diagonal, il cuore della città. Subito mi rendo conto di essere in Catalogna, non propriamente in Spagna. Il mio spagnolo funziona, ma i cartelli mi parlano in catalano: le avenida che mi aspettavo diventano avinguda. Un piccolo segnale, una nota identitaria forte.
Barcellona mi accoglie con uno strano silenzio. Ma sì… è ancora aprile, l’estate è lontana. Prima tappa fatta, anche se a portarmi qui è stato il traghetto della Grimaldi Lines. Meglio raggiungere l’ostello e andare a dormire: domani inizia l’avventura vera.


