
Wag the Dog: quando la coda agita il cane
Nel 1997 uscì un film memorabile: Wag the Dog, con Robert De Niro e Dustin Hoffman. Una satira sulla manipolazione mediatica che oggi, nel 2025, è diventata un fatto quotidiano.
Un capolavoro satirico, ma tremendamente profetico: per coprire uno scandalo sessuale del Presidente degli Stati Uniti, si inventa una guerra fittizia in Albania. Il tutto orchestrato da un consulente politico e un regista di Hollywood.
Un cane agitato dalla sua stessa coda. O meglio: una realtà interamente manipolata dai media per distogliere lo sguardo dalla verità.
Oggi, nel 2025, quel film non è più una commedia. È un documentario.
Blackout e manipolazione mediatica
Ieri, 28 aprile 2025, la Spagna ha vissuto un blackout su scala nazionale.
Il Portogallo e il sud della Francia sono rimasti al buio.
La causa è ancora oggetto di indagini, ma i primi “professionisti dell’informazione” hanno già iniziato a insinuare — puntuali come un copione — che dietro tutto ci siano hacker russi. La manipolazione mediatica ha già identificato il colpevole: la Russia.
Nemmeno 24 ore e il colpevole è servito. È l’ennesimo esempio di manipolazione mediatica preventiva.
Nessuna prova, nessuna dichiarazione ufficiale, nessuna inchiesta conclusa. Ma lo storytelling è già pronto, e si diffonde come corrente elettrica… prima che torni la corrente vera.
L’Italia e la favola dell’albero magico
Mi è tornato in mente un altro blackout. Quello italiano.
Era la notte del 28 settembre 2003, una notte bianca: la gente era in strada, l’atmosfera era viva.
Poi, il buio. Totale.
La spiegazione ufficiale? Un albero in Svizzera che aveva toccato un traliccio dell’alta tensione.
L’intera penisola spenta da un ramo.
Come se l’Italia fosse un gigantesco albero di Natale a cui basta staccare una spina per far saltare tutto.
Eppure nessuno — allora come oggi — pretese di sapere di più.
Si accettò la versione preconfezionata, servita calda dalla stampa.
Wag the Dog, di nuovo.
Le esplosioni nel cielo e la memoria cancellata
Qualche anno fa, mi trovavo in giardino a parlare di potature con un vicino.
All’improvviso, tre forti esplosioni in quota.
Ci guardammo, poi entrambi, guardammo verso nord. Istintivamente, naturalmente.
Al TG delle 13 dissero che un aereo della Swissair in atterraggio a Fiumicino aveva rotto la barriera del suono.
Io sono un perito aeronautico.
So bene che un aereo civile, tanto più in fase di atterraggio, non può superare la velocità del suono.
E che un bang sonico non può propagarsi fino a Orbetello, Avezzano e Fondi — come invece accadde.
Nei giorni seguenti, cercai conferme. Trovai solo tre micro-articoli locali.
E oggi, nel 2025, nemmeno con ricerche approfondite sono riuscito a ritrovare una sola fonte nazionale sull’episodio.
Nessun riscontro, nessuna traccia.
Come se fosse stato cancellato.
Un silenzio totale, che suggerisce solo una cosa: se qualcosa è stato coperto, era qualcosa di grosso. Molto grosso.
Ancora una volta, l’opinione pubblica fu spinta a voltare pagina in silenzio.
Wag the Dog.
La guerra e la manipolazione mediatica
Oggi, l’esercito tedesco lancia un nuovo allarme:
“La Russia potrebbe invadere tutta l’Europa.”
Nessuna prova. Nessuna dichiarazione ufficiale da parte del Cremlino.
Eppure i titoli dei giornali rimbalzano.
E i fondi per la difesa salgono.
La gente accetta l’idea di una nuova corsa agli armamenti come fosse necessaria.
Ancora una volta, ci viene agitata davanti la minaccia del lupo, per addomesticarci al guinzaglio della paura. Questa strategia di manipolazione mediatica prepara l’opinione pubblica a ciò che deve accadere.
E la coda… scodinzola il cane.
Quando smetteremo di essere scodinzolati?
Quando cominceremo a domandarci chi controlla le notizie?
Quando inizieremo a distinguere un’informazione da una narrazione?
Quando saremo disposti a mettere in dubbio la versione servita sul piatto?
Wag the Dog non era solo un film.
È un modello operativo.
E finché non lo riconosciamo, continueremo a vivere in una realtà scritta da altri. Solo riconoscendo la manipolazione mediatica potremo liberarci dalla narrazione imposta. Finché accetteremo questa manipolazione mediatica, saremo spettatori della nostra stessa ipnosi.
Una realtà in cui il cane non morde più.
Perché viene agitato dalla coda.
Fonte | Link |
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Wikipedia – Blackout Italia 2003 | Vai alla fonte |
ANSA – Esercito tedesco e rischio attacco russo | Vai alla fonte |
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👤 Emanuele Palmieri è scrittore, videomaker e musicista.
Osserva la realtà con uno sguardo libero e indaga i grandi temi dell’anima, della società e della verità nascosta.
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Commenti: 1
Bellissimo questo articolo!