
Guarda cosa mi ha fatto Leonardo
ha svelato la propaganda, ma solo se riesci ancora a pensare
Leonardo, armi, Gaza, Ucraina: quattro parole che, messe insieme, raccontano più verità di cento notiziari allineati. Questo articolo esplora il suo ruolo e denuncia la narrazione ipocrita che circonda le guerre moderne. Negli ultimi giorni, le strade di Roma sono state tappezzate da manifesti che mostrano il volto di una bambina palestinese gravemente ferita, accompagnato dalla scritta: “Guarda cosa mi ha fatto LEONARDO!!”. Questi manifesti, in italiano e in inglese, includono un QR code che rimanda a un video documentario sulle attività dell’azienda italiana Leonardo S.p.A.
L’industria italiana ha sempre avuto un ruolo di rilievo grazie all’eccellenza dei suoi professionisti: tornitori, saldatori, ingegneri e logistici. Quando ci ricordiamo di essere italiani, realizziamo opere straordinarie con flessibilità e maestria, e il mondo lo riconosce e ci cerca.
Tuttavia, viviamo in un mondo ipocrita, dominato dalla “diplomazia delle cannoniere”, dove il più forte prevale spesso con la forza. Attualmente, nel mondo sono in corso oltre 110 conflitti armati di varia intensità (geneva-academy.ch) e 11 missioni di pace delle Nazioni Unite (peacekeeping.un.org), che comunque si svolgono con l’uso delle armi.
La guerra, insita nella natura umana, è stata spostata dal centro del mondo verso le periferie, in altri continenti dove, come direbbe un personaggio dell’amatissimo Alberto Sordi, “finché c’è guerra c’è speranza”.
In questa società, esistono realtà con un ampio flusso culturale, come l’Italia, che ha uomini e donne di pensiero capaci di comprendere che certe cose non sono mai una buona cosa. La soluzione trovata è stata quella di portare la guerra dove il flusso culturale è più manipolabile, come nel caso della guerra russo-ucraina, o dove la voce di uno dei due contendenti è più flebile, come a Gaza.
Leonardo e Israele: addestramento, logistica e cannoni navali
Leonardo S.p.A., azienda italiana a controllo pubblico, è coinvolta nella produzione e fornitura di sistemi d’arma e tecnologie militari. Secondo quanto riportato, l’azienda ha fornito supporto logistico per la flotta di velivoli da addestramento M-346 utilizzati dall’aeronautica israeliana e ha consegnato elicotteri AgustaWestland AW119Kx “Koala-Ofer” per l’addestramento dei piloti israeliani. Inoltre, Leonardo ha fornito cannoni navali 76/62 Super Rapido MF, prodotti dalla sua controllata OTO Melara, installati sulle corvette della classe Sa’ar 6 della Marina israeliana.
Leonardo in Ucraina: difesa aerea e munizioni
Per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino, Leonardo ha avuto un ruolo significativo. Nel 2023, le esportazioni italiane di armamenti verso l’Ucraina hanno raggiunto i 417 milioni di euro, di cui 19 milioni attribuiti direttamente a Leonardo. Queste forniture hanno incluso munizioni di vario tipo e sistemi di difesa, contribuendo al supporto militare di Kiev. lespresso.it+1startmag.it+1
Inoltre, Leonardo ha collaborato con Rheinmetall Italia nella produzione del sistema di difesa aerea Skynex, fornito all’Ucraina attraverso un contratto da 160 milioni di euro. Le batterie di questo sistema sono state assemblate nello stabilimento di Rheinmetall a Roma, sottolineando l’importanza dell’industria italiana nella catena di approvvigionamento militare europea. Il ruolo di Leonardo armi Gaza Ucraina non è neutrale: l’azienda italiana partecipa in modo diretto al business bellico su entrambi i fronti.
Nel 2024, Leonardo ha registrato un fatturato di 17,8 miliardi di euro, con una crescita del 16,2% rispetto all’anno precedente. Il settore della difesa ha generato la maggior parte delle entrate, con un aumento significativo degli ordini legati ai conflitti in corso.
Ora, il dubbio nasce spontaneo: l’opinione pubblica italiana, seguendo la corrente. Si schiera dalla parte degli ucraini, che, nonostante la propaganda dica che stanno schiacciando le forze russe con margini di 5:1 in quanto a perdite, stanno perdendo terreno quotidianamente e non sanno più dove reperire uomini e mezzi.
Considerazioni finali
Adesso, però, il dubbio è amletico: Leonardo è una sorta di dottor Jekyll in fatto di russi e mister Hyde in fatto di palestinesi? L’ipocrisia dominante in questa società del politically correct è evidente, ma qui si arriva al paradosso dell’idiozia. Si sostiene la guerra contro il “russo cattivo” e, in quel caso, Leonardo è il nostro paladino tricolore, ma quando giustamente si protesta per il genocidio di Gaza, diventa l’orco delle favole. La cosa lascia interdetti. La sfacciataggine della propaganda politica, lascia interdetti
Probabilmente, se sei una pecora, avrai letto a malapena il sottotitolo. Ma se sei arrivato o arrivata fino a questo punto, ti ringrazio e ti stimo. QUI trovi un video su YouTube in cui faccio l’identikit della pecora italica, e se vuoi, puoi lasciare come commento “Io sono qui”, e capirò che non sei un ovino, ma forse una persona con coscienza.
Buona fortuna.
Ti interessa un’altra analisi fuori dal coro? Leggi anche il mio articolo su Referendum 2025: lavoro e cittadinanza.
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👤 Emanuele Palmieri è scrittore, videomaker e musicista.
Osserva la realtà con uno sguardo libero e indaga i grandi temi dell’anima, della società e della verità nascosta.
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